Old Sweet Home

on 15 luglio 2011
Quadretto dalla mia vecchia cameretta
Ieri ho trascorso una giornata un po' strana. Per una serie di vicessitudini che non sto qui a spiegare, ho dovuto trascorrere l'intera giornata e l'intera notata nella casa dei miei genitori per poter aiutare una parente che è stata operata, mentre i miei erano via. Bè, è stato molto strano.
Non son tantissimi anni che "ho lasciato il nido", poco più di 3, di cui gli ultimi 2 di convivenza con Gabri. Se si pensa ai 19 anni che ho trascorso in quella casa con i miei genitori e mia sorella, bè son veramente poca cosa. Eppure hanno significato così tanto da farmi sentire fuori posto, un'ospite quasi. Dico quasi perchè la sensazione non è stata così netta. Il muovermi in casa conoscendo ogni angolo, cucinare trovando ogni utensile, tutta una serie di gesti mi facevano sentire come se fossi ritornata da un lunghissimo viaggio. Mi sentivo un po' come quando da bimba rientravo a fine estate, dopo 3 mesi in giro tra mare e montagna. Ed è stato bello rientrare nella mia camera, guardare le mie cose e pensare a quanti giorni ho trascorso lì dentro. Ho notato piccoli particolari che non ricordavo più, come il quadretto col micino nella zucca.
Nel contempo ho sentito però la mia estraneità per quegli ambienti. L'atmosfera che non era più quella della quotidianità, e c'era quella voglia di finire quello che stavo facendo per tornare a casa mia. E si, oramai l'appartamento dove vivo con Gabri e le miagolose è la Mia Casa. E, al di là dei termini, sentirlo così vivo dentro di me mi ha resa felicissima per quello che ho, ma mi ha anche acceso la malinconia per quello che ho lasciato alle mie spalle.
E' bello il treno su cui sto viaggiando, ma anche il tragitto precedente mi piaceva.

0 commenti:

Posta un commento